Premio speciale unitario INAIL 2024 per soggetti impegnati nei PUC

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali approva la Determina n. 73 del 26 marzo 2024 adottata dal Commissario straordinario dell’INAIL che stabilisce  il premio speciale unitario per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali dei soggetti impegnati nei Progetti utili alla collettività (PUC) relativamente all’anno 2024 (D.M. 24 aprile 2024, n. 68).

È stato pubblicato il 29 aprile scorso, sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sezione “Pubblicità legale”, il decreto in oggetto con cui viene recepita e approvata la Determina n. 73 del 26 marzo 2024 adottata dal Commissario straordinario dell’INAIL e concernente il premio speciale unitario per la copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei soggetti impegnati nei Progetti utili alla collettività (PUC) e relative modalità di applicazione.

 

Viene stabilità la misura del suddetto premio speciale unitario per l’anno 2024, fissandola in 1,04 euro per singola giornata di attività prestata.

 

A tale importo va aggiunto l’addizionale ex Anmil pari all’1% prevista dall’articolo 181 del D.P.R. n. 1124/1965, per i soggetti impegnati nei Progetti utili alla collettività (PUC), beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) e del Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), nonché per le persone in condizione di povertà come eventualmente individuate con appositi provvedimento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che su base volontaria, pur non essendo beneficiarie dell’Assegno di inclusione o del Supporto per la formazione e il lavoro, partecipano a Progetti utili alla collettività (PUC). 

 

I comuni, anche in forma associata, e le altre amministrazioni pubbliche titolari del PUC, attivano in favore dei soggetti coinvolti nei progetti la copertura assicurativa INAIL esclusivamente con modalità telematica, utilizzando la Piattaforma GePI.

 

CCNL Forze armate: al via il negoziato per il rinnovo

A circa tre anni dalla scadenza, riprese le procedure negoziali

Nella giornata del 24 aprile scorso, le Parti sociali si sono riunite per la definizione degli accordi sindacali, in vista del rinnovo del CCNL per il triennio 2022-2024, che interessa gli oltre 400mila lavoratori delle forze armate e dei Corpi di Polizia, sia ad ordinamento civile che militare.
Come diffuso dalle rappresentanze Silp – Cgil, Fp – Cgil, Silf e Siam,  negli interventi di presentazione si è affermata la necessità di instaurare un confronto sui bisogni e aspettative dei lavoratori e delle lavoratrici, partendo dagli adeguamenti retributivi, data l’impennata inflazionistica registratasi nei due anni d’inizio vigenza del contratto. 
Invero, sono state ritenute insufficienti le 17mila unità assunte e lo stanziamento delle risorse per i rinnovi contrattuali, in considerazione del fatto che, per il 2024, le risorse a bilancio danno un incremento medio pari al 5,8% a fronte sia di un incremento del costo della vita pari al 16%, sia della perdita di personale di oltre 30mila unità nel triennio.
Pertanto, secondo le rappresentanze sindacali, difficilmente si arriverà ad una conclusione delle trattative in tempi brevi.

Formazione per la sicurezza sul lavoro: indicazioni sul numero massimo dei partecipanti

Presentato un interpello sugli studenti equiparabili ai lavoratori che possono partecipare ai corsi (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, interpello 26 aprile 2024, n. 2).

L’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ha avanzato istanza di interpello in materia di modalità della formazione del personale (articolo 37, comma 2 del D.Lgs. 81/2008). In particolare, l’ateneo ha chiesto il parere della Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sul fatto se sia da ritenersi conforme all’Accordo della Conferenza Stato Regioni (ACSR) del 21 dicembre 2011, relativamente alle modalità della formazione del personale, un accordo “aziendale” che, nel rispetto del dettato di cui al punto 5-bis dell’ACSR, preveda un numero di studenti, equiparabili ai lavoratori, partecipanti a ogni corso di formazione non superiore a 100 unità, anziché a 35 di cui al punto 2 dell’Accordo.

I riferimenti normativi e di prassi

Nella sua risposta la Commissione ha preso in considerazione, tra gli altri, il citato Accordo del 21 dicembre 2011 tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per la formazione dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del D.Lgs. n. 81/2008, Allegato A, al punto 2, rubricato “Organizzazione della formazione”. Infatti, l’ACSR nel punto in questione dispone che: “Per ciascun corso si dovrà prevedere: (omissis…) d) un numero massimo di partecipanti ad ogni corso pari a 35 unità”.

Inoltre, la Commissione ha ricordato l’Accordo finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione (articolo 32 del D.Lgs. n. 81/2008) e successive modificazioni, stipulato il 7 luglio 2016 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, e il punto 12 di questo testo, rubricato “Disposizioni integrative e correttive alla disciplina della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, e in particolare il “12.8 Organizzazione dei corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che stabilisce: “In tutti i corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, fatti salvi quelli nei quali vengono stabiliti criteri specifici relativi al numero dei partecipanti, è possibile ammettere un numero massimo di partecipanti ad ogni corso pari a 35 unità”.

Tenuto conto di queste premesse, la Commissione ministeriale pur non considerando sufficienti gli elementi forniti con particolare riferimento alle modalità di erogazione della formazione e alla categoria del rischio, ha ritenuto che, allo stato della normativa attuale, per quanto attiene al numero dei partecipanti a ogni corso, non si possa prescindere da quanto previsto dal citato punto 12.8 e dall’allegato V dell’Accordo
stipulato il 7 luglio 2016 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome di Trento e Bolzano.

 

 

 

CIRL Edilizia Artigianato Lazio: siglato il verbale per la determinazione dell’EVR 2024

Definito l’EVR nella misura del 4% per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024

In data 8 aprile Cna Costruzioni Lazio, Casartigiani Lazio, Claai Lazio e Fillea-Cgil Lazio, Filca-Cisl Lazio, Feneal-Uil Lazio hanno sottoscritto il verbale per la verifica e determinazione dell’EVR.
Hanno, pertanto, provveduto alla verifica degli indicatori 2023/2022/2021 sul triennio 2022/2021/2020:
– numero dei lavoratori iscritti in Edilcassa presso la regione Lazio;
– monte salari denunciati in Edilcassa presso la regione Lazio;
– ore denunciate in Edilcassa presso la regione Lazio;
– DURC rilasciati da Edilcassa presso la regione Lazio.
All’esito della verifica effettuata a livello territoriale sono risultati positivi tre indicatori su quattro (per quanto riguarda il DURC, le Parti hanno constatato che a seguito dell’introduzione del DURC ONLINE non è più possibile avere dati statistici).
Pertanto, le Parti hanno stabilito la misura del 4% dei minimi paga in vigore alla sottoscrizione del CIRL per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, riproporzionato per i lavoratori part-time.
Di seguito gli importi.

Livello Quota annuale EVR OPERAI EVR paga oraria OPERAI importo mensile  IMPIEGATI importo mensile 
1 394,44 euro 0,19 euro 32,87 euro 32,87 euro
2 456,72 euro 0,22 euro 38,06 euro 38,06 euro
3 519 euro 0,25 euro 43,25 euro 43,25 euro
4 560,52 euro 0,27 euro 46,71 euro 46,71 euro
5 602,04 euro 0,29 euro 50,17 euro 50,17 euro
6 726,60 euro     60,55 euro
7 830,40 euro     69,20 euro
8 830,40 euro     69,20 euro

 

CCNL Trasporto aereo: apertura del tavolo negoziale

Parallelamente al tavolo di trattativa per la parte generale, è stata richiesta l’apertura degli altri tavoli negoziali finalizzati al rinnovo delle singole parti specifiche del CCNL 

Il 22 aprile 2024 si è aperto il tavolo negoziale relativo al rinnovo della Parte Generale del contratto collettivo nazionale di lavoro del Trasporto Aereo, scaduta il 31 Dicembre 2022. Oltre alle Organizzazioni Sindacali firmatarie, erano presenti all’incontro le associazioni datoriali ed i rappresentanti di alcune fra le maggiori aziende aderenti alle stesse. 
Il rinnovo del contratto, come affermano le OO.SS., avviene in un momento di grande fermento per il settore, caratterizzato da una crescita esponenziale dei passeggeri che ha raggiunto livelli senza precedenti. In questo contesto quindi, l’obiettivo primario del rinnovo contrattuale è quello di disciplinare il settore, evitando asimmetrie competitive, attraverso l’incremento della produttività delle aziende della filiera, che si realizzi attraverso un innalzamento significativo della qualità dei servizi offerti, attraverso una maggiore inclusività che preveda un allargamento del perimetro di applicazione del CCNL alle imprese ed ai lavoratori che già svolgono servizi accessori e complementari alle attività del trasporto aereo.
Così come ribadito nella piattaforma unitaria di rinnovo, i Sindacati ritengono essenziale restituire attrattività al settore principalmente attraverso una retribuzione allineata al reale potere d’acquisto e un corretto bilanciamento fra tempi di lavoro e vita privata. L’incontro della scorsa settimana, pur essendo a carattere interlocutorio, ha permesso di avviare un proficuo dialogo tra le parti. Il confronto proseguirà con cadenza regolare, con l’obiettivo di arrivare alla stesura e alla firma del rinnovo della parte generale del CCNL nel più breve tempo possibile.
Contemporaneamente al tavolo di trattativa per la parte generale, è stata richiesta l’apertura degli altri tavoli negoziali finalizzati al rinnovo delle singole parti specifiche del CCNL come, ad esempio, i Gestori Aeroportuali, la sezione dei Vettori e quella Fairo che interessa il personale di terra delle Compagnie Aeree straniere.  

Contrasto al lavoro irregolare, al via la task force presso l’INL

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha costituito la task force denominata “Lavoro sommerso” presso l’INL con compiti di vigilanza di contrasto al lavoro irregolare e per finalità statistiche (D.M. 28 marzo 2024, n. 50).

In data 26 aprile 2024 è stato pubblicato, nella sezione “Pubblicità legale” del sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il decreto in oggetto con cui si costituisce presso l’Ispettorato nazionale del lavoro la task force istituzionale “Lavoro sommerso” che opera in continuità con le attività già previste dal Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso 2023-2025 e realizzate dal Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto al lavoro sommerso.

L’obiettivo è quello di ridurre l’incidenza del lavoro sommerso i almeno 2 punti percentuali a seconda dei settori interessati, in conformità alla Missione 5, componente 1, Riforma 1.2, del PNRR.

 

La task force, in linea con le attività già realizzate, dovrà continuare ad assicurare l’attuazione delle linee di azione elaborate a livello nazionale, nonché l’ulteriore pianificazione strategica e operativa dell’attività di vigilanza di contrasto al lavoro sommerso prevista dal Piano nazionale, allo scopo di garantire un’azione coordinata ed efficace di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare, secondo le specificità dei diversi settori economici e dei contesti territoriali, anche in relazione alla fruizione dell’Assegno di inclusione.

 

Inoltre, l’articolo 3 del decreto ministeriale, individua un altro compito della task force, ovvero quello di contribuire alla pianificazione di un’efficace attività di vigilanza finalizzata alla conduzione di ispezioni per finalità statistiche, sulla base di un campione di imprese selezionato.

 

A tal fine, anche con il coinvolgimento delle Istituzioni competenti in materia di ricerca e statistica, essa:

 

definisce criteri e modalità di campionamento e dimensionamento delle imprese da ispezionare, sulla base dei dati disponibili e della loro variabilità settoriale e territoriale;

verifica periodicamente eventuali criticità nella conduzione delle ispezioni per fini statistici e predispone i necessari aggiustamenti;

analizza i dati derivanti dalle ispezioni per esclusiva attività di vigilanza e integra le informazioni disponibili, anche nell’ottica di migliorare la rappresentatività del campione statistico.

 

L’attuazione delle attività programmate dalla task force è assicurata da tavoli operativi interregionali che saranno costituiti con successivo provvedimento del Capo dell’INL e che si riuniscono con cadenza almeno trimestrale.

 

Potrà eventualmente essere costituito anche un tavolo operativo di coordinamento nazionale composto dai rappresentanti delle Amministrazioni interessate.

 

Il Presidente della task force trasmette annualmente al Ministro del lavoro e delle politiche sociali una relazione sull’attività svolta, con l’illustrazione delle azioni intraprese e dei risultati conseguiti.

 

Anticipazione ordinaria TFS/TFR, blocco delle domande per gli iscritti al Fondo Credito

In via di esaurimento le risorse finanziarie destinate allo scopo nel Bilancio di previsione per il 2024 (INPS, messaggio 25 aprile 2024, n. 1628).

L’INPS ha comunicato che le risorse finanziarie destinate nel Bilancio di previsione dell’Istituto per il 2024 alla prestazione di anticipazione ordinaria del TFS/TFR in favore degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito), istituita con la deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 219/2022, sono, sulla base delle stime effettuate, in via di esaurimento.

Pertanto, l’Istituto, dato che il Regolamento relativo alla prestazione prevede, all’articolo 1, comma 3, che l’erogazione dell’anticipazione ordinaria del TFS/TFR avvenga “nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS”, comunica che a partire dal 25 aprile 2024 è inibita la presentazione di nuove domande.

Inoltre, a decorrere dal 26 aprile 2024 e fino a nuova comunicazione, non è possibile per gli uffici credito delle sedi/poli territoriali e nazionali dell’INPS elaborare e trasmettere le bozze di proposta di cessione agli utenti. Quindi, è inibita, nella procedura “Anticipazioni Credito”, la funzionalità che consente l’invio all’utente della citata bozza di proposta.

Invece, le domande, per le quali la proposta di cessione pervenuta dall’utente abbia superato la verifica di capienza, devono essere esitate con le consuete modalità, mentre per quel che riguarda la gestione delle pratiche non elaborate, le sedi/poli territoriali e nazionali dell’INPS non dovranno procedere al mancato accoglimento delle stesse, in attesa di ulteriori istruzioni operative.

CCNL Misericordie e Istituzioni Socio Assistenziali Anpas: siglato il verbale di rettifica

Le Parti hanno sottoscritto un verbale modificativo di alcuni art. del CCNL sottoscritto il 2 febbraio 2024

Lo scorso 2 febbraio Anpas Odv, Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia e Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl hanno sottoscritto il CCNL Anpas-Misericordie d’ItaIia che si applica al settore socio-sanitario, assistenziale, del trasporto sanitario e di emergenza urgenza extraospedaliera 2020/2022 e le stesse parti sociali hanno provveduto, con il verbale del 17 aprile 2024, alla correzione e conseguente rettifica di alcuni articoli del CCNL.
Le modifiche più rilevanti sono:
lavoro supplementare: modificata la percentuale, che passa dal 50% al 40% della deroga al raggiungimento della misura massima dell’orario settimanale per far fronte a condizioni oggettive;
lavoro a termine: specificato il periodo superiore a 6 mesi per il diritto di precedenza a favore del lavoratore che, neIl’esecuzione di uno o più contratti a tempo determinato presso lo stesso datore di lavoro, abbia prestato attività lavorativa;
lavoro supplementare e straordinario: viene considerato lavoro supplementare l’orario ordinario settimanale fino alle 38 ore settimanali (non 40 ore), mentre è considerato lavoro straordinario quello effettuato oltre le 38 ore settimanali;
malattia del figlio: definito il limite di 8 giorni annui di assenza per la malattia del figlio; per quanto riguarda l’anzianità di servizio, sono esclusi gli effetti relativi alle ferie ed alla tredicesima (cancellata la quattordicesima);
percentuali complessive di ammissibilità: non è più prevista la deroga del superamento delle percentuali di utilizzo del contratto a tempo determinato in caso di assunzioni di contratti a tempo determinato per attività di volontariato.

 

CCNL Istituzioni Socio Assistenziali Anffas: siglata la pre-intesa

Previsti aumenti economici e modifiche sul piano normativo

Con l’accordo sottoscritto il 23 aprile 2024 da Consorzio la Rosa Blu e Fp – Cgil, Cisl – Fp, Uil – Fpl, vigente dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025, sono stati stabiliti degli aumenti economici pari al 10,5%, prevedendo sul livello C2 un aumento di 155,00 euro (da riparametrare sulle altre posizioni economiche) per l’operatore socio-sanitario. Tale importo viene erogato in tre parti:
– 65,00 euro nel mese di aprile 2024;
– 35,00 euro nel mese di dicembre 2024;
– 55,00 euro nel mese di novembre 2025.
Inoltre, son state definite delle modifiche dal punto di vista normativo, prevedendo un istituto di salvaguardia del personale nei cambi di gestione, garantendo una tutela anche per gli impiegati a tempo determinato. Invero, sono state introdotte delle causali specifiche sui contratti a tempo determinato.
In ordine ai diritti e tutele, invece, viene migliorato l’istituto della reperibilità con il vincolo di permanenza in struttura, stabilendo una stringente perimetrazione della fascia oraria (considerato come orario di lavoro retribuito quello compiuto dalle 22 alle 24 e dalle 7 alle 9) e aumentando a 35,00 euro l’indennità.
Infine, è stata costituita una commissione volta all’aggiornamento del sistema di classificazione,  all’istituzione di Ordini Professionali e alla valutazione di uno specifico accordo per la rivisitazione del trattamento economico dell’istituto della malattia. 
Per la sottoscrizione definitiva, si deve attendere il parere delle lavoratrici e dei lavoratori nelle assemblee di consultazioni che di devono tenere entro il 17 maggio 2024.

CCNL Commercio DMO – Federdistribuzione: raggiunta l’intesa sul rinnovo del contratto

Previsto un aumento salariale di 240,00 euro al quarto livello, da riparametrare per gli altri livelli, ed una “Una Tantum” di 350,00 euro

E’ stata raggiunta nei giorni scorsi l’intesa di rinnovo del contratto nazionale di lavoro applicato ad oltre 220 mila lavoratrici e lavoratori della Distribuzione Moderna Organizzata. L’ipotesi di accordo siglata da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, insieme a Federdistribuzione sarà sottoposta, nei prossimi giorni, al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori. 
Dal punto di vista normativo, i temi sui quali le Parti Sociali hanno pattuito soluzioni sono l’assorbibilità degli aumenti, la commissione permanente per le pari opportunità, i congedi per donne vittime di violenza di genere, le causali di assunzione con contratto a tempo determinato, l’assistenza sanitaria integrativa, il congedo parentale. In ragione dei nuovi profili professionali di settore sono stati definiti aggiornamenti alla classificazione del personale.
Dal punto di vista economico, l’intesa prevede un aumento contrattuale a regime di 240,00 euro al quarto livello, da riparametrare per gli altri livelli. La prima tranche di 70,00 euro sarà retroattiva da aprile e si aggiunge ai 30,00 euro già precedentemente concordati. A copertura del periodo di carenza contrattuale è prevista altresì la corresponsione di una “una tantum” di 350,00 euro, suddivisa in due tranche di uguale importo a luglio 2024 e luglio 2025. Previsto anche l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120,00 euro annui a 155,00.