CIPL Edilizia Artigianato Toscana: determinato l’EVR

Stabilito l’EVR da erogare nel periodo 1° luglio 2024 – 30 giugno 2025

Il 22 luglio 2024, le Parti sociali Cna Costruzioni e Confartigianato Edilizia Toscana, Casartigiani con Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, verificati gli indicatori territoriali per l’anno 2024/2025 raffrontando la media del triennio 2021/2022/2023 sulla media del triennio 2020/2021/2022, comunicano che:
– il parametro 1, 2, 3 e 5 sono risultati positivi;
– il parametro 4 è risultato negativo.
Pertanto, viene riconosciuto l’EVR per quattro dei cinque parametri definiti, pari all’80% dell’importo concordato a livello regionale, come di seguito riportato in tabella.

Livello EVR – Importo mensile (6%) Importo EVR 80%
119,61 95,69
106,62 85,30
88,86 71,09
82,86 66,29
77,02 61,62
69,21 55,37
59,24 47,39

CCNL Autostrade: con agosto in arrivo nuovi minimi retributivi

Stabiliti nuovi minimi retributivi per i dipendenti del settore Autostrade

Sulla base di quanto stabilito all’interno del verbale di accordo del 18 luglio 2023, la Federreti, Acap, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal, Federazione Ugl-Viabilità e Logistica hanno stabilito nuovi minimi retributivi per le lavoratrici ed i lavoratori del settore Autostrade. Nella tabella riportata di seguito sono indicati i nuovi minimi retributivi che vengono erogati con la busta paga di agosto 2024.

Livello Minimo Contingenza Edr Totale
A 2.922,73 539,82 10,33 3.472,88
A1 2.611,82 533,72 10,33 3.155,87
B 2.300,85 529,40 10,33 2.840,58
B1 2.101,91 525,33 10,33 2.637,57
C 1.840,70 522,02 10,33 2.373,05
C1 1.679,03 519,97 10,33 2.209,33
D 1.243,70 514,29 10,33 1.768,32

 

Emergenza climatica: le disposizioni CISOA, CIGO e trattamenti in deroga 

L’INPS ha illustrato l’accesso alle nuove misure previste dal D.L. 15 maggio 2024, n. 63, convertito in Legge il 12 luglio 2024, per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori, facilitando l’accesso agli ammortizzatori sociali durante eventi meteorologici avversi (Inps, messaggio 26 luglio 2024, n. 2735).

La Legge 12 luglio 2024, n. 101, di conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 15 maggio 2024, n. 63, recante “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”, ha introdotto, tra le altre novità, alcune disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro. In particolare, sono state reiterate due misure con cui si rende più agevole, per i datori di lavoro tutelati dalla CISOA, nonché per alcune categorie di datori di lavoro rientranti nel campo di applicazione della CIGO, l’accesso agli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro in conseguenza di eventi metereologici avversi (commi da 1 a 4 dell’articolo 2-bis, cit.).

Inoltre, è stata prevista la possibilità di riconoscere – entro determinati limiti di spesa e per periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa verificatisi nel corso dell’anno 2024 – i trattamenti in deroga (cassa integrazione straordinaria e mobilità) previsti dall’articolo 44, comma 11-bis, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 148, in favore dei lavoratori di imprese operanti in aree di crisi industriale complessa.

 

Disposizioni in materia di cassa integrazione speciale operai agricoli 
 

Il comma 1 dell’articolo 2-bis del decreto-legge n. 63/2024 prevede che, per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate nel periodo compreso tra il 14 luglio 2024 e il 31 dicembre 2024, il trattamento di CISOA, previsto nei casi di intemperie stagionali, è riconosciuto agli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI) anche in caso di riduzione dell’attività lavorativa pari alla metà dell’orario giornaliero contrattualmente stabilito.

 

Si ricorda che, in base alla disciplina a regime, il trattamento di CISOA spetta agli operai agricoli, impiegati e quadri con contratto a tempo indeterminato, sospesi dal lavoro per intemperie stagionali o per altre cause non imputabili al datore di lavoro, solamente in caso di sospensione dell’attività lavorativa, entro il limite massimo di 90 giorni nell’anno. La disposizione di cui trattasi deroga, quindi, ancorché per un periodo temporaneo, alla disciplina di carattere generale. L’intervento  normativo stabilisce altresì che i trattamenti concessi a tale titolo, sempre nel periodo ricompreso tra il 14 luglio 2024 e il 31 dicembre 2024, sono neutri ai fini del raggiungimento del numero massimo di 90 giornate fruibili nell’anno e che i periodi oggetto di sospensione o di riduzione sono equiparati a periodi lavorativi ai fini del requisito delle 181 giornate di effettivo lavoro previsto dall’articolo 8 della Legge n. 457/1972.

 

Da ultimo, si precisa che in corrispondenza delle giornate per le quali sarà autorizzata la CISOA a riduzione, le posizioni assicurative dei lavoratori interessati presenteranno una copertura contributiva mista: ordinaria, per la parte della giornata in cui la prestazione lavorativa è stata regolarmente svolta, e figurativa, per la parte di giornata coperta da CISOA.

 

Domanda
 

Ai fini della presentazione delle domande di CISOA in argomento, i datori di lavoro dovranno seguire le consuete modalità indicando quale causale dell’istanza “CISOA eventi atmosferici a riduzione”. Nel caso in cui la domanda di CISOA riguardi lavoratori agricoli a tempo indeterminato con sospensione giornaliera dell’attività lavorativa, i datori di lavoro dovranno presentare domanda secondo le consuete modalità.

 

Le suddette domande dovranno essere presentate entro l’ordinario termine di 15 giorni dall’inizio dell’evento di sospensione o di riduzione. In sede di prima applicazione della norma in esame, le istanze riferite a sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa per eventi verificatisi dal 14 luglio 2024 alla data di pubblicazione del messaggio in commento, potranno essere inviate entro il termine di 15 giorni successivi a tale ultima data.

 

Le domande per intemperie stagionali riferite a riduzioni dell’attività lavorativa pari alla metà dell’orario giornaliero contrattualmente stabilito, sono autorizzate direttamente dall’Inps. I trattamenti di CISOA in parola sono corrisposti agli interessati con pagamento diretto da parte dell’Istituto. Si precisa che, per le domande aventi a oggetto sospensioni giornaliere dell’attività lavorativa per intemperie stagionali o altre cause non imputabili al datore di lavoro o ai lavoratori, la potestà decisoria permane, invece, in capo all’apposita Commissione provinciale prevista; anche la relativa erogazione avviene secondo le consuete modalità.

 

Modalità di esposizione nel flusso UniEmens/Posagri
 

Come chiarito, il trattamento di CISOA con causale “CISOA eventi atmosferici a riduzione” presuppone una diminuzione dell’attività lavorativa pari alla metà dell’orario giornaliero contrattualmente stabilito.

Al fine di comunicare correttamente la prestazione parzialmente lavorata, il datore di lavoro deve compilare il flusso UniEmens/Posagri valorizzando in corrispondenza delle giornate interessate dall’evento il campo <DenunciaAgriIndividuale>/<DatiAgriRetribuzione>/<PartTimeGOR> contenente i seguenti elementi: <CodicePartTime-GOR>: 7 (indicante le giornate a orario ridotto); <OrePartTimeGOR> indicante le ore effettivamente lavorate; <DichGOR> flag con valore “S”.

Per le prestazioni di CISOA con causale “eventi atmosferici” riferite a sospensione dell’attività lavorativa per l’intera giornata, permangono le consuete modalità di compilazione del flusso UniEmens/Posagri.

 

Datori di lavoro appartenenti ai settori edile, lapideo e dell’escavazione
 

Il comma 2 dell’articolo 2-bis del D.L.n. 63/2024 prevede che anche i datori di lavoro appartenenti ai settori edile, lapideo e delle escavazioni per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate nel periodo dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2024, determinati da eventi oggettivamente non evitabili (EONE), possono accedere alla CIGO senza che i suddetti periodi rientrino nel limite massimo di durata dei trattamenti, fissato in 52 settimane nel biennio mobile dall’articolo 12 del medesimo decreto legislativo. Sempre il comma 2 del citato articolo stabilisce che, per le richieste di trattamenti di integrazione salariale di cui trattasi, i datori di lavoro non sono tenuti al versamento del contributo addizionale. 

I periodi di integrazione salariale di cui trattasi rilevano ai fini della determinazione della misura del contributo addizionale ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 148/2015 qualora sia dovuto per eventuali ulteriori periodi di integrazione salariali fruiti nel quinquennio mobile.

 Ai fini della presentazione delle domande di integrazione salariale ordinaria per i periodi oggetto di neutralizzazione illustrati ai paragrafi precedenti, i datori di lavoro appartenenti ai settori edile, lapideo e delle escavazioni continueranno ad attenersi alle consuete modalità.

 

Modalità di esposizione del conguaglio

 

Per quanto attiene alla compilazione dei flussi UniEmens, per le prestazioni che eccedono i limiti di fruizione delle 52 settimane, successivamente all’autorizzazione, per il conguaglio delle prestazioni anticipate, i datori di lavoro, all’interno dell’elemento presente in <CongCIGOAltCaus>, presente in <DenunciaAziendale>/<ConguagliCIG>/<CIGAutorizzata>/<CIGOrd>/<CongCIGOACredito>/<CongCIGOAltre>, valorizzeranno il codice di nuova istituzione “L147”, avente il significato di “Conguaglio CIGO art.2 – bis – DL 63/24”. Per i periodi di integrazione salariale fruiti entro il limite delle 52 settimane, i datori di lavoro utilizzeranno il codice di conguaglio già in uso “L038” (cfr. circolare n. 9/2017).

In caso di cessazione di attività, il datore di lavoro potrà effettuare il conguaglio della prestazione erogata tramite flusso UniEmens di regolarizzazione riferito all’ultimo mese di attività e, comunque, entro i termini di decadenza delle autorizzazioni. 

Per quanto attiene alla compilazione dei flussi UNICIG, i datori di lavoro dovranno attenersi alle consuete modalità previste per la trasmissione dei dati necessari al pagamento diretto ai lavoratori dei trattamenti di integrazione salariale.

CCNL Guardie ai fuochi: sottoscritta l’ipotesi di accordo per i lavoratori dei porti

L’ipotesi stabilisce aumenti retributivi e novità normative per gli addetti ai servizi sostitutivi antincendio all’interno dei porti italiani

Il 25 luglio 2024 è stata siglata l’ipotesi di accordo del CCNL Guardie ai fuochi che riguarda i lavoratori addetti ai servizi sostitutivi antincendio all’interno dei porti italiani. Le OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-Trasporti hanno evidenziato come si tratti di un importante risultato dal punto di vista economico, con circa il 16% di aumento economico complessivo, tramite un aumento dei minimi contrattuali di 180,00 euro divisi in 3 tranches e un incremento dell’assistenza sanitaria. La parte normativa consta di una modifica significativa per quanto riguarda il regime dei turni minimi garantiti, mensilizzando la retribuzione e migliorando il trattamento della malattia. 
Le Sigle hanno confermato che si impegnano a lavorare per eliminare la deroga al decreto legislativo 63/03 che abbassa le ore di riposo tra un turno e l’altro a 8 ore, alla luce anche degli impatti sulla sicurezza. Ora, la parola passa alle lavoratrici ed ai lavoratori che dovranno votare per sciogliere la riserva sull’ipotesi di rinnovo. 

CCNL Metalmeccanica: con il quarto incontro le associazioni datoriali non danno certezze ai lavoratori

Posizioni sempre più distanti su contratti a tempo determinato e di somministrazione, i sindacati spingono per aumenti retributivi e contratti a tempo indeterminato

Nel corso dell’incontro tenutosi con Federmeccanica-Assistal per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici, secondo quanto riportato dal comunicato stampa della Fiom-Cgil in data 26 luglio 2024, persistono le posizioni distanti che avevano contrassegnato gli incontri precedenti. Nel quarto meeting calendarizzato sono stati affrontati i temi del mercato del lavoro, delle politiche attive e degli appalti. Federmeccanica e Assistal hanno detto un secco “no” alle proposte contenute all’interno della piattaforma che avrebbero dato stabilità e sicurezza ai lavoratori e, di rimando, anche qualità e migliorie alle imprese. Le OO.SS. rimarcano sulla questione della precarietà, accentuata dai contratti di somministrazione e a termine; ribadendo quanto sia importante, invece, che ci siano contratti a tempo indeterminato e di apprendistato. Inoltre, le proroghe oltre i 12 mesi devono essere consentite solo in casi specifici e, per quanto concerne l’apprendistato, occorre potenziarlo e valutare, in accordo con la Rsu, la possibilità di assunzione degli apprendisti ogni volta che si ricorre alle assunzioni. Occorre puntare sulle stabilizzazioni dei contratti a tempo determinato, in somministrazione a tempo determinato e in staff leasing. Quest’ultimo, evidenzia la Fiom, deve essere limitato e in alcune attività anche escluso. 
Per quel che riguarda, invece, gli appalti, le aziende che operano nelle attività inerenti il CCNL Metalmeccanica devono applicare quella tipologia di contrattazione collettiva nazionale. Inoltre, ai lavoratori degli appalti privati devono essere riconosciute le stesse condizioni dei dipendenti dell’azienda appaltante e, in caso di passaggio diretto, cambio o fine appalto, mantenere le stesse condizioni normative e retributive, oltre che le agibilità sindacali. 
Il prosieguo delle trattative è calendarizzato per il 19 settembre prossimo. 

CCNL Turismo Catene Alberghiere: brusca interruzione delle trattative

Le associazioni datoriali non accettano le proposte delle OO.SS. che pensano alla mobilitazione

Le Sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno affermato, tramite nota stampa del 24 luglio scorso, l’interruzione delle trattative con Federturismo e Aica-Confindustria riguardo al rinnovo del CCNL Turismo Catene Alberghiere. Un punto di rottura che arriva dopo due anni di confronto, con una prima interruzione del dialogo lo scorso novembre che aveva portato allo sciopero del 22 dicembre. Tuttavia, il confronto, ripreso a maggio, non ha fatto registrare, ad oggi, i risultati sperati. Nell’ultimo incontro del 23 luglio con le associazioni datoriali, le OO.SS, dopo aver fatto presente la necessità di accelerare i tempi sulla chiusura del rinnovo contrattuale, hanno preso nota del fatto che non si sia entrati nel merito delle proposte sindacali. Le Sigle, infatti, hanno chiesto:
aumento salariale;
– interventi migliorativi sulla parte normativa (contrasto violenza e molestie sui luoghi di lavoro, congedi per le donne vittime di violenza, genitorialità e bilateralità). 
Dal canto suo, la parte datoriale, come evidenzia il comunicato, ha avanzato proposte ritenute peggiorative sul contratto a tempo determinato, apprendistato e flessibilità dell’orario di lavoro, chiedendo l’introduzione della reperibilità per i dipendenti del settore.
Alla luce di quanto accaduto, le tre Sigle hanno ritenuto che non ci siano le condizioni per il profitto prosieguo del confronto e stanno valutando se chiedere alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore di mobilitarsi. 

CCNL Edilizia: presentata la piattaforma per il rinnovo del contratto

Illustrati i punti fondamentali della trattativa

Nella mattinata del 25 luglio 2024, le Organizzazioni sindacali FenealUil, Fillea-Cgil, e Filca-Cisl, hanno presentato a Confindustria, Cooperative e Associazioni Artigiani, la piattaforma per il rinnovo dei CCNL Edili 2024-2027, che interessa più di un milione di dipendenti del settore edile. 
Al centro del confronto, molti i temi importanti, tra cui:
– un aumento retributivo dal valore di 275,00 euro a parametro 100 (operaio comune);
– formazione, sicurezza e valorizzazione del Rslt;
– la revisione della normativa contrattuale in merito alla richiesta delle Assemblee dei lavoratori;
– inclusione e riconoscimento delle figure tecniche ed impiegatizie;
– maggiori controlli sugli orari di lavoro e sui conseguenti accordi locali per permetterne la riduzione;
– la predisposizione di un codice univoco di identificazione attraverso la Carta di identità professionale edile, che sarà legata al codice fiscale del lavoratore. 
Infine, si ritiene necessaria la creazione di una convenzione quadro nazionale, ed elaborazione di un protocollo di sorveglianza standard da adottare nei singoli sistemi territoriali, al fine di rafforzare il sistema di prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni nel settore. 

CIPL Edilizia Industria Piacenza: sottoscritto il nuovo contratto provinciale

L’accordo, atteso dal 2016, è entrato in vigore il 1° luglio 2024

Il 25 giugno 2024 Ance Piacenza, Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca-Cisl hanno sottoscritto il nuovo contratto provinciale dell’Industria Edile di Piacenza. Salvo le diverse decorrenze specificate, il contratto decorre dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2026. 
L’intesa, dal punto di vista economico, ha previsto l’aumento dell’indennità mensa dai 5,29 euro ai 6,50 euro e dell’indennità di trasferta di circa il 10%. Sono state inoltre incrementate le prestazioni a favore dei lavoratori, sia per quanto riguarda le spese scolastiche dei figli, con l’inserimento anche delle spese universitarie e di quelle della scuola dell’obbligo (mensa e scuolabus), che con l’ampliamento della platea dei possibili beneficiari del contributo sul “mutuo prima casa”.
Per le aziende in regola con la contribuzione e con 5 anni di anzianità di iscrizione è stato definito un significativo abbassamento del contributo sull’Osservatorio cantieri. 
Le Parti Sociali hanno inoltre condiviso l’impegno alla lotta al dumping contrattuale negli appalti per garantire le stesse condizioni di dignità a tutti i lavoratori del settore, a partire da un giusto salario, nonchè ad un attento monitoraggio dei cantieri al fine di ridurre incidenti e infortuni sul lavoro.

CCNL Turismo Confesercenti: siglata l’intesa

Tra le novità un aumento economico di 200,00 euro al quarto livello, il potenziamento del contratto a tempo determinato e rafforzamento del welfare 

Il 22 luglio è stata siglata da Confesercenti ( (Assoturismo, Fiepet, Assohotel, Assoviaggi, Assocamping, Fiba) e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL per i dipendenti da Aziende del settore turismo.
Il contratto decorre dal 1°luglio 2024 fino al 31 dicembre 2027.
A livello economico previsto un aumento totale di 200,00 euro, sul IV livello.
E’ specificato che la tranche di aumento  con decorrenza dal mese di giugno 2024 è erogata ai lavoratori in forza alla data di sottoscrizione con la retribuzione di agosto 2024 come arretrato rinnovo CCNL tenendo conto dell’incidenza su tutti gli istituti retributivi diretti, indiretti, differiti maturati dal mese di giugno 2024.

Livello  Paga base giugno 2024  Paga base giugno 2025  Paga base giugno 2026 Paga base giugno 2027 Paga base dicembre 2027 
Qa 1.788,71 1.854,49  1.920,26  1.969,60  2.035,37 
Qb 1.615,23 1.674,63  1.734,02  1.778,57  1.837,97 
1 1.463,34 1.517,16  1.570,97  1.611,33  1.665,14 
2 1.289,89 1.337,33  1.384,76  1.420,33  1.467,77 
3 1.185,29 1.228,88  1.272,47  1.305,16  1.348,74 
4 1.087,75 1.127,75  1.167,75  1.197,75  1.237,75 
5 985,26 1.021,49  1.057,72  1.084,89  1.121,13 
6S 926,08 960,13  994,19  1.019,73  1.053,78 
6 904,54 937,80  971,06  996,01  1.029,27 
7 812,03 841,89  871,75  894,14  924,00 

Per le aziende della ristorazione collettiva.

Livello  Paga base giugno 2024  Paga base settembre 2025  Paga base settembre 2026 Paga base giugno 2027 Paga base dicembre 2027 
Qa 1.788,71 1.854,49  1.920,26  1.969,60  2.035,37 
Qb 1.615,23 1.674,63  1.734,02  1.778,57  1.837,97 
1 1.463,34 1.517,16  1.570,97  1.611,33  1.665,14 
2 1.289,89 1.337,33  1.384,76  1.420,33  1.467,77 
3 1.185,29 1.228,88  1.272,47  1.305,16  1.348,74 
4 1.087,75 1.127,75  1.167,75  1.197,75  1.237,75 
5 985,26 1.021,49  1.057,72  1.084,89  1.121,13 
6S 926,08 960,13  994,19  1.019,73  1.053,78 
6 904,54 937,80  971,06  996,01  1.029,27 
7 812,03 841,89  871,75  894,14  924,00 

Per le aziende minori.

Livello  Paga base giugno 2024  Paga base giugno 2025  Paga base giugno 2026 Paga base giugno 2027 Paga base dicembre 2027 
Qa 1.783,03 1.848,81 1.914,58  1.963,92  2.029,69 
Qb 1.610,07 1.669,47  1.728,86  1.773,41  1.832,81 
1 1.458,18 1.512,00  1.565,81  1.606,17  1.659,98 
2 1.285,50 1.332,94 1.380,37  1.415,94  1.463,38 
3 1.181,42 1.225,01  1.268,60  1.301,29  1.344,87 
4 1.084,39 1.124,39  1.164,39  1.194,39  1.234,39 
5 982,16 1.018,39   1.054,62  1.081,79  1.118,03 
6S 923,24 957,21 991,35  1.016,89  1.050,94 
6 901,70 934,96  968,22  993,17  1.026,43 
7 809,45 839,31  869,17  891,56  921,42 

Previsto il rafforzamento del welfare ampliando la gamma degli istituti  e condividendo l’obiettivo di garantire a tutti i lavoratori dipendenti prestazioni assistenziali integrative del servizio sanitario nazionale, hanno istituito il Fondo di assistenza sanitaria integrativa.
Stabilito, inoltre, il potenziamento dei contratti a termine per hotel e campeggi, per i grandi eventi, alle pari opportunità, alla violenza di genere ed alla genitorialità.
Entro la fine del 2024 verrà costituita una commissione paritetica nazionale volta ad affrontare i temi legati a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,

Congedo parentale: aggiornata la procedura di presentazione delle domande

Comunicata l’implementazione della modalità che permette di inoltrare la richiesta di indennità maggiorata (INPS, messaggio 23 luglio 2024, n. 2704).

L’INPS ha comunicato l’avvenuta implementazione della procedura per l’acquisizione delle domande di congedo parentale e congedo parentale a ore dei lavoratori dipendenti, che permette di presentare la domanda con la richiesta di indennità maggiorata (articolo 1, comma 359, Legge n. 197/2022 e l’articolo 1, comma 179, Legge n. 213/2023).

L’Istituto ha anche precisato che non è necessario presentare una nuova domanda per i periodi pregressi già indennizzati con le maggiorazioni normativamente previste.  

A tale fine è necessario spuntare con “SI” la nuova dichiarazione “Dichiaro di voler richiedere l’indennizzo con aliquota maggiorata” inserita nella pagina “Dati domanda”.

La procedura

Peraltro, nella circolare n. 57/2024 l’INPS precisava che “la previsione contenuta nell’articolo 1, comma 179, della legge di Bilancio 2024, secondo cui la nuova disposizione si applica con riferimento ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, di cui rispettivamente al Capo III e al Capo IV del medesimo Testo Unico, successivamente al 31 dicembre 2023, non è una condizione per il diritto all’elevazione dell’indennità di congedo parentale per un mese ulteriore, bensì un termine iniziale di decorrenza della nuova disposizione”.

Quindi, la procedura richiede di valorizzare la data relativa alla fine del congedo di maternità o di paternità (obbligatorio o alternativo) nel caso in cui la data del parto o la data di ingresso in famiglia per affidamento/adozione ricada nell’anno 2022. Nel caso in cui, invece, l’evento ricada nel 2023, l’inserimento di almeno una delle suddette date, se successiva al 31 dicembre 2023, è necessaria per il diritto all’ulteriore mese con quota maggiorata al 60% (80% solo per l’anno 2024).

Nel caso in cui, infine, l’evento nascita o l’ingresso in famiglia si verifichi a partire dal 1° gennaio 2024, vengono applicate le disposizioni della Legge di bilancio 2024 (Legge n. 213/2023) e non è quindi necessario, ai fini del diritto alla fruizione dell’ulteriore mese della quota maggiorata al 60% (80% solo per l’anno 2024), l’accertamento relativo alla data di fine congedo di maternità o paternità (obbligatorio o alternativo).

Lo stesso criterio opera nel caso di figli nati a partire dal 1° gennaio 2023 in relazione a quanto previsto dall’articolo 1, comma 359 della Legge di bilancio 2023.

Inoltre, la procedura di acquisizione della domanda è stata modificata consentendo, attualmente, di presentare la domanda di congedo parentale per i soli periodi che iniziano non più tardi di 2 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda stessa.

L’implementazione effettuata non preclude la possibilità per il lavoratore di comunicare la necessità di fruire del congedo parentale con un maggiore preavviso al datore di lavoro. Al riguardo, l’INPS rammenta, infatti, che il termine contenuto nell’articolo 32 del D.Lgs. n. 151/2001 prevede un preavviso minimo, non inferiore a 5 giorni (2 giorni per il congedo parentale fruito a ore), ma non esclude un preavviso superiore.