Fondo Fast: il piano sanitario per il 2024

Tra le prestazioni previste per il 2024 il pacchetto maternità, il rimborso per le lenti da vista  e dei ticket sanitari

Il Fondo Fast, il Fondo di Assistenza Sanitaria del Turismo, ha pubblicato il nuovo piano sanitario per il 2024.
Tra le prestazioni rimborsate vi sono:
Ticket Sanitari
E’ previsto il rimborso integrale delle prestazioni sanitarie effettuate nel Servizio Sanitario Nazionale per le seguenti prestazioni:
– indagini diagnostiche;
– ticket di pronto soccorso in relazione all’evento acuto;
– prestazioni di terapia;
– visite specialistiche;
-trattamenti fisioterapici esclusivamente a fini riabilitativi.
La disponibilità annua per la presente copertura è di 500,00 euro per iscritto.
Pacchetto maternità
Il fondo rimborsa le seguenti prestazioni:
– ecografie;
– amniocentesi;
– villocentesi
– NIPT (test prenatale non invasivo)
– analisi clinico chimiche;
– n. 4 visite di controllo ostetrico ginecologico (n° 6 per gravidanza a rischio).*
– n.1 visita anestesiologica
– elettrocardiogramma.
La disponibilità annua per la presente copertura è di 1.500,00 euro per evento
Assistenza al lavoratore non autosufficiente
Il Fondo introduce il rimborso per la prestazione di assistenza alla persona non autosufficiente, per un periodo non superiore a due anni.Per “non autosufficiente” si intende una persona che a causa di una malattia, di infortunio, si trovi a non essere in grado di svolgere, del tutto o in parte, le più comuni attività della vita quotidiana. La disponibilità annua per la presente copertura è di 4.800,00 euro pro quota per i mesi di iscrizione annua.
Long Term Care – Assistenza ai familiari non autosufficienti
Il Fondo introduce il rimborso per il Long Care Term, assistenza a familiari non autosufficienti, in condizioni di grave “non autosufficienza”.
Possono accedere alla richiesta di rimborso gli iscritti che risultano regolarmente in copertura da almeno sei mesi dalla data della fattura richiesta. La disponibilità per la presente copertura è di 3.000,00 euro annui, a nucleo familiare, in un’unica soluzione per l’intera somma erogabile.
Lenti da vista
E ‘previsto il rimborso delle lenti per occhiali da vista o per lenti a contatto (per le lenti giornaliere è ammessa un’unica richiesta per un massimo di 12 mesi di spesa). Tale prestazione è rimborsabile una volta ogni due anni dalla data delle fatture presentate (per prime richieste con data fattura 2024), per difetti visivi con variazione di almeno 0,50 diottrie per occhio, nell’ambito del periodo di validità della copertura. La disponibilità annua per la presente copertura è di 150,00 euro
Vaccini antinfluenzali
Vengono rimborsati: vaccini antinfluenzali trivalenti (TIV) che contengono due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B, oltre a vaccini quadrivalenti che contengono due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B. La disponibilità annua per la presente copertura è di 15,00 euro.

Art bonus: chiarimenti del fisco su donazioni destinate indirettamente al sostegno della Fondazione Teatro

Le Entrate forniscono chiarimenti in merito all’applicazione del credito di imposta Art Bonus per le erogazioni liberali finalizzate allo specifico sostegno dell’attività di promozione delle iniziative volte, direttamente o indirettamente, a procurare benefici economici o di immagine ad una fondazione di cui si è sostenitori (Agenzia delle entrate, risposta 16 febbraio 2024, n. 44).

L’articolo 1 del D.L. n. 83/2014 prevede un credito d’imposta (c.d. Art bonus), nella misura del 65% delle erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione e per la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

Tale credito d’imposta, riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15% del reddito imponibile e ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui, ripartito in tre quote annuali di pari importo, è altresì riconosciuto anche qualora le erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

 

In riferimento al caso di specie, è stato acquisito il parere del Ministero della cultura che ha ritenuto che le erogazioni liberali ricevute in denaro dall’istante per il sostegno delle sue attività non possano beneficiare dell’Art bonus in quanto trattasi di erogazioni liberali destinate indirettamente al sostegno della Fondazione Teatro e come tale destinataria di contributi ammissibili al beneficio fiscale. Sebbene la Fondazione Teatro possa considerarsi anche l’unico beneficiario delle iniziative promosse dall’istante, non è possibile giungere all’immediata conclusione che tali erogazioni liberali possano considerarsi vere e proprie donazioni in favore della Fondazione Teatro. Le due fondazioni, infatti, restano soggetti distinti e autonomi e le erogazioni effettuate dai donatori nei confronti dell’istante non possono considerarsi erogazioni liberali destinate a sostenere la Fondazione Teatro.

Inoltre, viene evidenziato come la Fondazione per le erogazioni liberali in denaro, effettuate a sostegno dell’attività del Teatro, avrebbe potuto essa stessa beneficiare dell’Art bonus. Pertanto, non si ravvedono ragioni a sostegno della tesi per cui l’istante dovrebbe beneficiare del credito d’imposta Art bonus sia per le erogazioni liberali ricevute, a monte, a sostegno della sua attività, sia per il sostegno economico fornito, a valle, generando così una ingiustificabile duplicazione del beneficio.

Sulla base di tali considerazioni, l’Agenzia ritiene non ammissibili all’Art bonus i contributi a sostegno dell’attività dell’istante.

Malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura, le nuove tabelle

L’INAIL rende note le nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura che sostituiscono quelle precedenti per le fattispecie denunciate a partire dal 19 novembre 2023 (INAIL, circolare 15 febbraio 2024, n. 7).

L’INAIL comunica l’avvenuta approvazione della revisione delle tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura per effetto del D.I. del 10 ottobre 2023, illustrando le caratteristiche delle nuove tabelle e le principali modifiche apportate.

 

Affinché la malattia professionale venga qualificata come tabellata devono essere rispettati contemporaneamente i contenuti delle 3 colonne, riferiti alla malattia stessa.

 

Nella prima colonna sono elencate le malattie raggruppate per agente causale.

Nella seconda colonna è indicata, per la gran parte delle malattie, la locuzione “lavorazioni che espongono all’azione di…”, seguita dall’indicazione dell’agente causale al quale riferire la malattia tabellata. Per alcune malattie è invece precisata la specifica lavorazione, come per esempio nell’ipoacusia da rumore.

Nella terza colonna, infine, è riportato, come per le precedenti tabelle, il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione della lavorazione.

 

Si ricordi, infatti, che, la manifestazione della malattia oltre il periodo massimo di indennizzabilità esclude la possibilità di riconoscerla come tabellata.

 

A fronte della richiesta di riconoscimento di una malattia professionale “tabellata”, la presunzione legale d’origine opera laddove siano accertate contemporaneamente le seguenti condizioni:

 

a) l’esistenza della patologia nosologicamente indicata;

b) l’adibizione abituale e sistematica alla lavorazione indicata in tabella;

c) la manifestazione della malattia entro il periodo massimo di indennizzabilità.

 

Per superare la presunzione legale d’origine professionale della patologia certificata, l’INAIL dovrà dimostrare il ricorrere di una o più delle seguenti circostanze: l’assenza o la non corrispondenza della patologia nosologicamente indicata in tabella; che il lavoratore non abbia svolto in maniera abituale e sistematica la lavorazione tabellata; che il lavoratore non sia stato esposto concretamente all’azione dell’agente causale connesso alla lavorazione tabellata, in misura idonea a cagionare la patologia accertata; che la patologia sia riconducibile in via diretta ed esclusiva ad altra causa extralavorativa; che la malattia si sia manifestata oltre il periodo massimo di indennizzabilità.

 

Tra le principali modifiche apportate nella nuova formulazione delle tabelle si segnala, ad esempio, l’eliminazione della voce relativa all’Anchilostomiasi, unica malattia professionale da agenti biologici presente nelle precedenti tabelle dell’industria e dell’agricoltura.

Come peraltro precisato in più occasioni dall’INAIL, anche di recente per i casi di infezioni da SARS-CoV-2, le patologie infettive sono inquadrate, per l’aspetto assicurativo, nella categoria degli infortuni sul lavoro e non delle malattie professionali: in questi casi, infatti, la causa violenta è equiparata a quella virulenta.

 

Viene anche introdotto il termine “cronico” per quelle patologie che possono avere manifestazioni sia croniche, sia acute, secondo il principio generale che la malattia professionale prevede l’azione dell’agente patogeno diluito nel tempo.

 

Il nuovo sistema tabellare si applica alle fattispecie denunciate a partire dal 19 novembre 2023 ma, in applicazione del generale principio del favor lavoratoris, per i casi non rientranti nel precedente sistema tabellare e previsti invece nel nuovo, per i quali l’assicurato abbia già presentato domanda ancora in fase istruttoria e non sia stato emesso alcun provvedimento, dovranno essere applicate le nuove tabelle.

 

Invece, per i casi rientranti nel precedente sistema e non previsti nel nuovo – per tipologia della malattia o della lavorazione o per differente periodo massimo di indennizzabilità – per i quali l’assicurato abbia già presentata la richiesta di riconoscimento anche tramite l’invio della certificazione medica, tuttora in corso di istruttoria, continua a essere applicata la normativa in vigore al momento della presentazione della domanda. 

Assegno di inclusione: la descrizione dello stato delle domande

L’esito delle istanze è consultabile dall’utente nella procedura gestionale a cui si accede tramite le proprie credenziali (INPS, messaggio 14 febbraio 2024, n. 684).

Con il messaggio in commento, l’INPS ha provveduto a spiegare i diversi esiti delle domande presentate per l’accesso all’Assegno di inclusione (ADI) istituito dall’articolo 1 del Decreto Lavoro (D.L. n. 48/2023).

Bisogna ricordare che l’ADI viene riconosciuto ed erogato a quei nuclei che presentano la richiesta, che sottoscrivono il Patto di Attivazione digitale (PAD) e la cui domanda supera con esito positivo tutti i controlli preventivi relativi ai requisiti previsti dalla normativa. L’esito delle domande è consultabile dall’utente nella procedura gestionale a cui si accede tramite le proprie credenziali.  

Domande accolte

Nel caso delle domande accolte, l’importo è accreditato sulla Carta di inclusione intestata al richiedente la prestazione o, nel caso in cui sia stata richiesta l’individualizzazione della carta, ai singoli componenti adulti del nucleo che hanno responsabilità genitoriale o che sono inseriti nella scala di equivalenza.

La Carta può essere ritirata presso gli uffici postali e viene consegnata anche nei casi in cui il soggetto titolare non abbia ricevuto il relativo sms.

Le domande respinte

Nella procedura ADI, accessibile dal portale istituzionale dell’INPS,  è consultabile lo stato della domanda e, nel caso di reiezione, la relativa causale. Dal 27 febbraio 2024 sarà disponibile anche il dettaglio delle singole causali di reiezione.

In questi casi, il richiedente la misura può presentare motivata istanza di riesame alla sede INPS, territorialmente competente, entro 30 giorni dalla data in cui ha ricevuto comunicazione dell’esito, o presentare ricorso giudiziario.

Domande in evidenza e sospese

Nel caso in cui le domande ADI abbiano necessità di un supplemento istruttorio esse vengono poste nello stato di “evidenza” o di “sospensione”. In particolare, tra gli altri casi, sono poste in stato “evidenza” e potranno essere gestite dalle strutture territoriali dell’INPS, le domande la cui attestazione ISEE presenta omissioni e/o difformità, a seguito dei controlli automatizzati effettuati dall’Agenzia delle Entrate.

Nei casi di ISEE con omissioni ovvero difformità l’INPS invia apposita comunicazione al soggetto richiedente la prestazione ADI. Se nel termine di 60 giorni sono stati presentati i documenti giustificativi delle omissioni e/o difformità e gli stessi sono idonei a giustificare tali incongruenze oppure se è stata rettificata l’attestazione ISEE o se è stata presentata una nuova DSU che ha sanato tali omissioni e difformità, la domanda viene sbloccata positivamente ai fini della prosecuzione dell’istruttoria. Viceversa, nello stesso termine di 60 giorni, la domanda viene respinta.

 

 

CCNL Editoria e Grafica – Industria: contributo spese per rinnovo contratto

Le OO.SS. di settore richiedono un contributo spese pari a 27,00 euro da trattenere sulle competenze del mese di marzo 2024

A seguito delle assemblee di consultazione per il rinnovo del contratto e dello scioglimento della riserva, le OO.SS. Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, hanno richiesto ad Assografici, AIE, ANES, la disponibilità per la raccolta del contributo, richiesto alle lavoratrici e ai lavoratori, relativo alle spese organizzative e logistiche sostenute per la gestione della trattativa, dalla scadenza del contratto.
A tal fine, in caso di approvazione con la retribuzione di marzo 2024 le Aziende effettueranno una trattenuta di 27,00 euro ai lavoratori e alle lavoratrici non iscritti/e ad alcuna Organizzazione Sindacale, da versare alle OO.SS. Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil a titolo di “Contributo spese trattativa rinnovo CCNL”. Entro il 29 febbraio 2024 le Aziende dovranno dare comunicazione di quanto sopra ai lavoratori e alle lavoratrici mediante un’unica comunicazione attraverso affissione in bacheca aziendale o mediante bacheca elettronica o mediante altro mezzo equivalente con il testo che segue: “Il 19 dicembre 2023 è stato rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Grafici Editori sottoscritto da Assocarta, Assografici, Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, effettivo dal 9 febbraio 2024 a seguito del positivo scioglimento della riserva da parte delle OO.SS. dopo le assemblee tenute con i lavoratori e le lavoratrici. A fronte delle spese organizzative e logistiche sostenute per la gestione della trattativa di rinnovo, sviluppatasi tra le Parti da gennaio 2023 a dicembre 2023, le OO.SS. chiedono ai Lavoratori e alle Lavoratrici non iscritti/e ad alcuna Organizzazione Sindacale un contributo spese di € 27,00 a titolo di “Contributo spese trattativa rinnovo CCNL” che sarà trattenuto sulle competenze del mese di marzo 2024. I Lavoratori e le Lavoratrici che non intendessero versare la quota dovranno darne avviso tramite mail agli uffici del personale dell’Azienda entro e non oltre il 10 marzo 2024“.
Nel comunicato viene inoltre precisato che la trattenuta non sarà effettuata nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici non iscritti/e alle OO.SS. che non risultino presenti in Azienda per qualsivoglia motivo (a titolo esemplificativo malattia, infortunio, maternità e paternità, aspettativa a qualunque titolo, puerperio, aspettativa, Cassa Integrazione/FIS, trasferta) durante tutto il periodo intercorrente tra la data di pubblicazione/invio della comunicazione ed il 31 marzo 2024. Per i lavoratori e le lavoratrici con contratto di lavoro a tempo parziale la quota sarà conseguentemente riproporzionata, in virtù del ridotto orario di lavoro.

CIRL Agricoltura Impiegati Sicilia: sottoscritto il nuovo contratto per i dipendenti del settore

Per i Quadri e gli impiegati del settore agricolo sono previste novità retributive e normative

Il 2 febbraio scorso, Confagricoltura, Coldiretti e Cia-Agricoltori italiani, insieme a Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, della regione Sicilia, hanno sottoscritto il contratto territoriale per i Quadri e gli impiegati agricoli. Il CIRL, che decorre dal 1° gennaio 2022 e scade il 31 dicembre 2025, presenta novità dal punto di vista normativo ed economico.

A decorrere dal 1° gennaio 2024, gli stipendi percepiti al 31 dicembre 2022 sono incrementati del 5%. Come stabilito dal CIRL, al recupero del periodo di vacanza contrattuale, per i Quadri e gli impiegati in forza alla data del 1° gennaio 2023, viene stabilita un’Una Tantum che viene liquidata entro e non oltre la retribuzione della mensilità di giugno 2024, come riportato nella tabella di seguito.

Livello Importo
Quadro 755,00
1a 725,00
2a 650,00
3a 560,00
4a 500,00
5a 455,00
6a 420,00

Per i Quadri è prevista un’indennità di funzione pari a 70,00 euro per 14 mensilità, da aggiungersi alla paga base. L’indennità di cassa è pari a 60,00 euro per 12 mensilità; mentre, l’indennità sostitutiva di mensa è pari a 6,00 euro (valore giornaliero del buono pasto). E’ previsto un rimborso spese per l’uso di mezzi di locomozione propri, pari ad un quinto del prezzo della benzina per ogni chilometro percorso e per una permanenza non superiore al doppio della distanza tra il centro del Comune di residenza del dipendente e il luogo abituale di lavoro. Tuttavia, il rimborso non può superare il tetto degli 80km.
A riportare dei cambiamenti è la classificazione del personale, con l’introduzione di nuove figure professionali come quella del responsabile settore controlli di qualità e sicurezza dei prodotti (2° categoria) e impiegato addetto all’accoglienza, all’organizzazione delle degustazioni e delle attività ricreative (4° categoria).
In materia di permessi straordinari regionali, viene riconosciuto 1 giorno in più in aggiunta a quello già indicato dall’art. 25 del CCNL. Ulteriori novità sono previste anche per quel che riguarda la disciplina legata ai giorni festivi (art. 5 del CIRL) e al contributo di assistenza contrattuale territoriale regionale, con il versamento di un contributo pari a 1,00 euro mensile a carico dell’azienda e di 1,00 euro mensile a carico dell’impiegato e del Quadro.  

La detraibilità delle spese sanitarie pagate da un fondo sanitario integrativo a una struttura sanitaria

L’Agenzia delle entrate ha chiarito i dubbi dell’interpellante sulla possibilità di portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi del de cuius le spese sanitarie pagate direttamente da un fondo di assistenza sanitaria integrativa ad una struttura sanitaria, in nome e per conto dell’iscritto (Agenzia delle entrate, risposta 15 febbraio 2024, n. 43).

L’articolo 15, comma 1, del TUIR stabilisce che dall’imposta lorda è possibile detrarre un importo pari al 19% delle spese sanitarie, per la parte che eccede lire 250 mila. Si considerano rimaste a carico del contribuente anche le spese rimborsate per effetto di contributi o premi di assicurazione da lui versati e per i quali non spetta la detrazione di imposta o che non sono deducibili dal suo reddito complessivo né dai redditi che concorrono a formarlo. Si considerano, altresì, rimaste a carico del contribuente le spese rimborsate per effetto di contributi o premi che, pur essendo versati da altri, concorrono a formare il suo reddito, salvo che il datore di lavoro ne abbia riconosciuto la detrazione in sede di ritenuta.

 

Come confermato dalla circolare del 19 giugno 2023, n. 14/E, dell’Agenzia delle entrate, per poter esercitare il diritto alla detrazione di spese sanitarie è necessario che le stesse siano state effettivamente sostenute e, quindi, rimaste a carico del contribuente.

Si considerano rimaste a carico anche le spese sanitarie rimborsate qualora i contributi e premi versati non abbiano determinato alcun beneficio fiscale in termini di detrazione d’imposta o di esclusione dal reddito. Qualora, invece, i predetti contributi e premi diano diritto alla detrazione dall’imposta o siano deducibili dal reddito complessivo, le spese sanitarie sostenute e rimborsate per effetto di tali assicurazioni non consentono alcuna detrazione.

In particolare, si considerano rimaste a carico le spese sanitarie rimborsate o direttamente sostenute da assicurazioni:

  • per effetto di premi di assicurazioni sanitarie versati dal contribuente;

  • a fronte di premi per assicurazioni sanitarie stipulate dal sostituto d’imposta o pagati dallo stesso con o senza trattenuta a carico del dipendente.

Inoltre, gli oneri e le spese devono essere indicati, in linea di massima, nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono stati sostenuti (principio di cassa) e idoneamente documentati, anche se la spesa è sostenuta in un periodo d’imposta diverso da quello in cui la prestazione è resa.

In particolate, con riferimento alle spese sanitarie rimborsate da un fondo di assistenza sanitaria integrativa ai dirigenti in pensione, l’Agenzia ha già avuto modo di chiarire che la detrazione delle spese in questione spetta anche nell’ipotesi in cui tali spese sono pagate direttamente alla struttura sanitaria da un fondo, in nome e per conto dell’iscritto. Inoltre, le spese rimborsate direttamente alle strutture sanitarie si considerano sostenute nell’anno del pagamento effettuato dal fondo sanitario.

 

Riguardo al caso di specie, spiega l’Agenzia, i contributi versati al Fondo non sono deducibili dal reddito complessivo e, pertanto, le spese sanitarie, pagate direttamente dal Fondo, sono detraibili in base al principio di ”cassa” nell’anno in cui le stesse sono pagate dal Fondo alla struttura sanitaria.

Ne consegue che, le predette spese non possono essere portate in detrazione nella dichiarazione presentata dagli eredi per conto del de cuius, relativa all’anno precedente di sostenimento delle stesse.

CIPL Edilizia Industria Terni: definito l’EVR per il 2024

Le Parti Sociali hanno definito l’EVR per il 2024 nella misura del 4%

Il 12 gennaio 2024 è stato sottoscritto da Ance, Legacoop Produzione e Servizi, Fillea-Cgil Umbria, Filca-Cisl Umbria, Fenal-Uil Umbria hanno confermato l’istituto dell’EVR, Elemento Variabile della Retribuzione, legato al raggiungimento di obiettivi di carattere territoriale.
 Le Parti, ai fini della determinazione dell’EVR relativamente all’anno 2024, hanno proceduto al raffronto dei quattro parametri territoriali su base triennale, effettuando la comparazione dell’ultimo triennio di riferimento con quello immediatamente precedente.
I parametri presi a riferimento sono i seguenti:
– numero dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile di Terni, peso 20%;
– monte salari denunciato alla Casa Edile di Terni, peso 20%;
– ore denunciate alla Cassa Edile di Terni al netto delle ore integrate per mancanza di lavoro, peso 20%;
– massa salari su ore lavorate così come risultanti alla Cassa Edile di Terni, peso 40%.
Esaminati i dati forniti dalla Cassa Edile di Terni relativi ai trienni 2021-2023 e 2020-2022,  le Parti rilevano che tutti i quattro parametri hanno conseguito un valore positivo e di conseguenza hanno definito l’EVR nella misura del 4%.

Calcolo EVR – Provincia Perugia e Terni 2024
OPERAI 
  Minimo Elemento Variabile della Retribuzione
1° liv. 5,48 0,22
2° liv. 6,41 0,26
3° liv. 7,12 0,28
4° liv. 7,67 0,31

 

Calcolo EVR – Provincia Perugia e Terni 2024
IMPIEGATI
  Minimo Elemento Variabile della Retribuzione
1° liv 947,36 37,89
2° liv. 1108,41 44,34
3° liv. 1231,56 49,26
4° liv. 1326,31 53,05
5° liv. 1421,02 56,84
6° liv. 1705,23 68,21
7° liv. 1894,71 75,79
QUADRI 1894,71 75,79

Le note di rettifica di “EASY INPS”

Comunicata la possibilità di fornire una consulenza automatizzata, dedicata a intermediari e operatori di sede (INPS, messaggio 13 febbraio 2024, n. 666).

L’INPS ha reso noto che il progetto denominato “EASY INPS – Servizio rivolto ad intermediari e datori di lavoro per la risoluzione delle anomalie” si concentrerà, in questa prima fase, sulle “Note di Rettifica”, con l’obiettivo di determinare, in maniera chiara e intuitiva, le motivazioni che hanno portato alla genesi della nota stessa.

Il servizio rientra nella fase avviata dal Piano Strategico Digitale e dal progetto collegato, “Co-partecipazione degli intermediari nella generazione di valore pubblico” che prevede anche il coinvolgimento dei destinatari dei servizi, al fine di fornire strumenti sempre più aderenti alle esigenze dell’utenza.

In particolare, in riferimento all’attività di consulenza che gli operatori di sede dell’INPS svolgono quotidianamente, è emersa l’esigenza di standardizzare e omogenizzare le indicazioni fornite in merito a procedure o a quesiti specifici.

Come funziona?

Mediante una nuova modalità di comunicazione, è possibile fornire una “consulenza automatizzata”, dedicata a intermediari e operatori di sede, con la quale vengono fornite specifiche informazioni e indicazioni, utili alla comprensione e alla definizione della “Nota di Rettifica”. 

La nuova funzionalità si integra all’interno del Portale Contributivo, consentendo di visualizzare le relative risultanze in diversi punti di interazione e si basa sulla possibilità di utilizzare le informazioni già presenti in procedura, rendendole fruibili tramite una struttura decodificata, che renda “parlanti” le cause che hanno determinato un diverso calcolo rispetto a quanto dichiarato nella denuncia contributiva (flussi UniEmens).

A tale fine, è stata implementata la funzione di consultazione delle “Note di Rettifica”, mediante l’inserimento di una nuova colonna denominata “Causa”. Questa specifica permette di identificare in maniera immediata, tramite l’utilizzo di appositi simboli, le categorie di cause che hanno determinato l’emissione della “Nota di Rettifica” (macro-cause).

Al riguardo sono state quindi identificate diverse tipologie, riconducibili alle seguenti categorie:

– Sanzioni;

– Differenze contributive per irregolarità (Durc);

– Esiti non definiti di controlli relativi a Durc e Cig (Rettifiche Provvisorie);

– Differenze contributive per Cassa Integrazione/Fondi;

– Differenze contributive su aliquota applicata;

– Differenze contributive per altre cause.

In particolare, nell’ambito del dettaglio della singola “Nota di Rettifica” è stato aggiunto il tab “Cause”, selezionando il quale è possibile visualizzare, per ogni codice oggetto della differenza, una breve descrizione della causa e il relativo importo.

Cliccando nella corrispondente colonna di dettaglio saranno resi visibili il messaggio di errore per esteso, completo dei dati e delle indicazioni utili per la risoluzione della problematica.

Le “Note di Rettifica” per le quali è disponibile la nuova funzionalità sono quelle con periodo di competenza da agosto 2023.

L’INPS segnala anche che lo sviluppo e l’integrazione di ulteriori funzioni, riconducibili al progetto “EASY INPS”, sono in fase di continua evoluzione, pertanto le singole macro-cause verranno messe a disposizione degli utenti in maniera graduale.

In particolare, in questa primo rilascio, è possibile consultare le prime tre macro-cause dell’elenco sopra riportato (Sanzioni, Differenze contributive per irregolarità (Durc) ed Esiti non definiti di controlli relativi a Durc e Cig (Rettifiche Provvisorie).

Infine, è allegato al messaggio in commento il manuale utente contenente ulteriori indicazioni operative.

CCNL Logistica (Conflavoro-Confsal): con la retribuzione di marzo nuovi minimi retributivi

Sono previsti nuovi minimi retributivi con la busta paga di marzo 2024  

Sulla base di quanto stabilito dalle OO.SS. Conflavoro Pmi e Fesica-Confsal, con l’assistenza di Confsal, nel CCNL Logistica (Conflavoro-Confsal), in vigore dal 1° maggio 2022 e in scadenza il 30 aprile 2025, con la retribuzione del mese di marzo 2024 sono previsti nuovi minimi retributivi da erogarsi al personale che opera nelle attività della distribuzione delle merci, della logistica e dei servizi postali privati quali: autotrasporto merci su strada per conto di terzi; imprese di servizi logistici e ausiliari del trasporto; imprese di spedizione; consegna e/o immagazzinamento di merci, prodotti alimentari e non, pacchi; ritiro e trasporto tra strutture di operatori postali; servizi industriali; servizi affini e complementari connessi; servizi accessori e distribuzione e Recapito dei Servizi e delle merci. 
Di seguito vengono riportati in tabella gli importi relativi ai minimi retributivi al 1° marzo 2024.

Livello Minimo al 1° marzo 2024
Quadri 2.374,70 (*)
Primo livello 2.230,30
Secondo livello 2.048,85
Terzo livello Super 1.851,20
Terzo livello 1.801,35
Quarto livello 1.744,55
Quinto livello 1.632,90
Sesto livello 1.526,35
Settimo livello 1.403,95

Per il Quadro, bisogna aggiungere al minimo tabellare l’indennità di funzione, pari a 52,00 euro; mentre l’Edr è compreso nei minimi.
All’interno del CCNL (art. 25 Retribuzione di fatto – Tipologie di retribuzione) viene specificato che per le aziende di nuova costituzione o in fase di avvio di una nuova attività e per un massimo di due anni, è prevista la possibilità di poter corrispondere ai propri lavoratori dipendenti, indipendentemente dal livello di inquadramento, le retribuzioni ridotte rispetto al livello ordinario di inquadramento. A tal proposito, si conviene che in caso di assunzione di un lavoratore a tempo indeterminato da adibire allo svolgimento di mansioni rientranti in nei livelli dal 2° al 6° livello, qualora quest’ultimo abbia un’esperienza professionale pregressa inferiore ai 5 anni nelle attività per le quali viene impiegato, al datore di lavoro è riconosciuta la facoltà di assumere il suddetto lavoratore riconoscendogli, per i primi due anni, le “retribuzioni di primo ingresso”, ridotte rispetto al livello ordinario di inquadramento come di seguito indicato:
– primo anno: 7,5%;
– secondo anno: 5%