Concordato preventivo biennale: come aderire entro il 31 ottobre 2024

Si può aderire alla proposta di Concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024 ovvero entro il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi per il periodo d’imposta 2023.

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto di compliance volto a favorire il rispetto degli obblighi fiscali e dichiarativi delle partite IVA di minori dimensioni al fine di instaurare un rapporto collaborativo, trasparente e semplificato tra contribuenti e fisco.

Introdotto dagli articoli 6 e seguenti del D.Lgs. n. 13/2024, attuativo della Legge delega per la riforma fiscale, il Concordato consente per due anni di pagare le tasse sulla base di una proposta formulata dall’Agenzia delle entrate, coerente con i dati contenuti nelle banche dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria e i redditi dichiarati dal contribuente.

 

Il CPB si rivolge ai soggetti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (ISA) e a coloro che hanno aderito al regime forfettario (per il primo anno di applicazione del CPB, ovvero per il solo periodo d’imposta 2024, la proposta per i soggetti forfettari è valida per un solo anno. A regime, ovvero dal 2025, il Concordato è valido per due anni anche per i forfettari).

 

I soggetti che aderiscono alla proposta di CPB accedono a specifici benefici premiali (compresi quelli relativi all’imposta sul valore aggiunto) e, salvo che ricorrano le cause di decadenza previste dalla legge, sono esclusi dagli accertamenti tributari. In particolare, se il contribuente accetta la proposta, i maggiori redditi effettivamente conseguiti durante il biennio 2024 e 2025 non verranno considerati ai fini del calcolo delle imposte. Inoltre, sulla parte di reddito concordato eccedente il reddito dichiarato nel periodo d’imposta antecedente (il 2023), verrà applicata un’imposta sostitutiva che:

  • per i soggetti ISA varia dal 10% al 15%, in base al punteggio ottenuto;

  • per i forfettari sarà del 10% o del 3% per forfettari start up.

Invece, nel caso in cui non accetti la proposta o decada dal CPB, il contribuente verrà inserito in liste selettive e potrà essere soggetto a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Resta inteso che, qualora il contribuente abbia correttamente adempiuto agli obblighi tributari, non vi sarà nessuna ulteriore conseguenza in termini di accertamenti fiscali.

 

Inoltre, per i soggetti ISA che aderiscono entro il 31 ottobre 2024 al CPB è previsto un regime opzionale di ravvedimento, che consiste nel versamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali nonché dell’IRAP (articolo 2-quater, D.L. 9 agosto 2024, n. 113, convertito nella Legge n. 143/2024).
A tale fine le norme stabiliscono:
– i criteri di calcolo della base imponibile dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali e dell’IRAP;
– le aliquote dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e la riduzione del 30% delle imposte sostitutive per i periodi di imposta 2020 e 2021;
– il valore minimo complessivo dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali da versare per ciascuna annualità oggetto dell’opzione che non può essere inferiore a 1000 euro;
– le modalità e le scadenze del versamento dell’imposta sostitutiva.

In particolare, è previsto che per le annualità 2018, 2019 e 2022, i soggetti ISA applichino l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali con l’aliquota del:

  • 10%, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 8;

  • 12%, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è pari o superiore a 6 ma inferiore a 8;

  • 15%, se nel singolo periodo d’imposta il livello di affidabilità fiscale è inferiore a 6.

Per le stesse annualità (2018, 2019 e 2022) si applica l’imposta sostitutiva dell’IRAP con l’aliquota del 3,9%.

CCNL Lavanderie Conflavoro-Confsal: sottoscritto verbale integrativo

Le Parti Sociali hanno ridefinito le retribuzioni per il comparto artigianato

Il 9 settembre 2024 Conflavoro PMI e Fesica-Confsal, con l’assistenza di Confsal, hanno sottoscritto un accordo integrativo e modificativo del CCNL Lavanderie e Tintorie – Industria, Artigianato siglato il 28 febbraio 2022. Considerate le caratteristiche specifiche del settore le Parti Sindacali, al fine di tutelare l’occupazione del personale ed il potere d’acquisto delle risorse umane impiegate, sono addivenute alla ridefinizione dei livelli di retribuzione per il comparto artigianato, in particolare alla Tabella B. 

Livelli Retribuzione dal’1.9.2024 Retribuzione dall’1.1.2025
Primo Livello 1.326,00 1.362,30
Secondo Livello 1.402,00 1.440,55
Terzo Livello 1.462,00 1.502,05
Quarto Livello 1.524,85 1.566,65
Quinto Livello 1.652,30 1.697,75
Sesto Livello 1.815,60 1.865,45
Quadri  1.945,10* 1.998,00

*Indennità mensile di funzione di quadro conglobata.

Agricoltura: il ricalcolo dell’esonero contributivo “under 40”

Le risultanze della rielaborazione sono visualizzabili on line (INPS, messaggio 9 ottobre 2024, n. 3338).

L’INPS ha ricalcolato l’importo dell’esonero contributivo cosiddetto “under 40” (articolo 1, comma 503, Legge n. 160/2019) relativo alle nuove iscrizioni dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali per gli anni 2020, 2021 e 2022 per l’intero periodo dei 24 mesi previsti dalla normativa vigente e decorrenti dalla data di iscrizione dei richiedenti.

La concessione degli importi ricalcolati è avvenuta sulla base delle verifiche relative alla normativa sul regime “de minimis”; pertanto, nelle ipotesi in cui gli importi residui fossero superiori alla capienza massima concedibile al singolo nucleo, l’INPS non ha proceduto all’erogazione del beneficio.

Le risultanze della rielaborazione sono visualizzabili sia consultando la domanda precedentemente accettata e disponibile nel portale dell’INPS al seguente percorso “Cassetto previdenziale del contribuente” > “Telematizzazione” > “Consulta Richieste”, sia nella sezione “News individuali”.

L’estratto conto dei soggetti interessati è aggiornato centralmente, pertanto, coloro che intendono usufruire dell’eventuale credito residuo possono presentare, con le consuete modalità, istanza di compensazione.  

CCNL Commercio Confcommercio: slitta al 31 ottobre la scadenza per la definizione dei profili formativi

Fino al 31 ottobre, ai soli fini delle assunzioni con apprendistato professionalizzante, resteranno in vigore le precedenti figure professionali

Il 1° ottobre 2024 Confcommercio Imprese per l’Italia e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil hanno sottoscritto un nuovo accordo integrativo alla disciplina dell’apprendistato professionalizzante. Nel rinnovo del contratto collettivo nazionale del terziario, distribuzione e servizi siglato il 22 marzo 2024 le Parti Sociali avevano individuato nuove figure professionali della classificazione del personale. Nel successivo accordo del 28 marzo 2024, in considerazione della necessità di individuare e condividere i profili formativi relativi alle nuove figure professionali inserite negli artt. 113 e 115 del CCNL, avevano concordato, ai soli fini delle assunzioni in apprendistato professionalizzante, l’entrata in vigore del nuovo sistema di classificazione per il 1° giugno 2024. 
Con l’accordo siglato il 27 giugno 2024 le Parti Sociali avevano invece stabilito che fino alla stessa data e per gli stessi fini restavano in vigore le precedenti figure professionali, fissando una proroga della scadenza entro cui individuare e condividere i profili formativi relativi alle nuove figure professionali inserite negli artt. 113 e 115 del CCNL al 30 settembre 2024.
Con l’accordo delle scorse settimane le Parti Sociali hanno nuovamente prorogato la scadenza di cui sopra al 31 ottobre 2024. Pertanto fino al 31 ottobre, ai soli fini delle assunzioni con apprendistato professionalizzante, resteranno in vigore le precedenti figure professionali. 

CIRL Chimica Artigianato Marche: siglato l’accordo di rinnovo

Con l’accordo vengono stabiliti incrementi retributivi e novità normative

In data 4 ottobre 2024, Confartigianato Imprese Marche, Cna Marche, Casartigiani, Claai insieme a Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno siglato l’accordo di rinnovo che riguarda le lavoratrici ed i lavoratori dell’area tessile-moda, chimica e ceramica che rientrano nella sfera di applicazione dei comparti tessile, abbigliamento, calcature, pulitintolavanderie, occhialeria-ottica, chimica, gomma-plastica e vetro-ceramica della regione Marche. Il contratto decorre dal 1° ottobre 2024 e scade il 30 settembre 2028. 
Dal punto di vista retributivo, dalla data di sottoscrizione dell’accordo, tutti gli elementi economici consolidati e non riassorbibili previsti dall’accordo interconfederale regionale sulla bilateralità del 12 dicembre 2022 vengono mantenuti e continuano ad essere corrisposti come Elemento retributivo pregresso (ERP). È previsto un incremento della quota di salario come elemento economico regionale (EER) pari a 12,85 euro al mese per il 3° livello, riparametrato sugli altri livelli per il settore chimica, gomma, plastica e vetro e di 9,86 euro al mese, al 2° livello per il settore moda, da riparametrare sugli altri livelli. Di seguito gli importi inseriti in tabella.

Settore Abbigliamento, Calzature, Lav. a mano su misura, Pulitintolavanderie

Livello ERR ERP
6S 13,53 18,28
6 12,67 15,91
5 11,61 14,20
4 10,73 12,76
3 10,29 11,52
2 9,86 10,33
1 9,31 9,14

Settore Occhialeria

Livello EER
6S 16,16
6 16,16
5 14,63
4 13,67
3 12,85
2 12,38
1 11,87

Settore Chimica, Gomma-Plastica, Vetro

Livello ERR ERP
7 17,07 35,07
6 15,94 31,65
5S 15,06 28,72
5 14,35 26,22
4 13,60 23,75
3 12,85 21,13
2 12,27 19,00
1 11,46 16,53

Ceramica

Livello ERR
A 16,05
B 14,65
C 13,88
D 13,32
E 12,85
F 12,43
G 11,72

Dal 1° gennaio 2025, per la mensilità di giugno, le aziende mettono a disposizione dei singoli lavoratori strumenti di welfare del valore complessivo di 110,00 euro e la possibilità per le aziende di erogare un premio di produttività. Ai lavoratori che svolgono una pluralità di mansioni, almeno 3, anche se allo stesso livello, viene riconosciuto un livello di inquadramento superiore rispetto a quello previsto per la singola mansione. Per quanto concerne la flessibilità dell’orario di lavoro è possibile superare il limite contrattuale delle 48 ore a settimana per un massimo di 100 ore nell’anno, recuperabili entro 12 mesi solari dalla data di effettuazione della richiesta. In termini di part-time, l’azienda valuta le richieste di tempo parziale (durata massima 6 mesi) pervenute dalle lavoratrici e dai lavoratori alla scadenza del congedo parentale con un limite massimo del riconoscimento non superiore al 10% in aziende con più di 8 dipendenti. 

Superbonus, chiarimenti delle Entrate per installazione secondo impianto fotovoltaico

In merito all’installazione di un impianto fotovoltaico sul medesimo edificio nel quale risulti già installato un precedente impianto, l’Agenzia delle entrate fornisce chiarimenti sulla possibilità di fruizione del Suberbonus e sul calcolo del limite massimo di spesa agevolabile (Agenzia delle entrate, risposta 10 ottobre 2024, n. 199).

Una Onlus intende realizzare degli interventi di efficientamento energetico, di riduzione del rischio sismico e di installazione di impianti fotovoltaici, relativi sistemi di accumulo e colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, su un immobile già servito da un impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 217 kW e sul quale non ha già beneficiato di altre agevolazioni fiscali o incentivi di altra natura.

 

In merito ai soggetti beneficiari dell’agevolazione al comma 9, lettera dbis), dell’articolo 119 del decreto Rilancio, l’Agenzia delle entrate ricorda che la detrazione si applica, tra l’altro, alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale , alle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri e alle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

Per tali soggetti (ONLUS, OdV e APS) la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre del 2025 nella misura del 110%.

 

Con riferimento all’installazione di impianti fotovoltaici, il comma 5 dell’articolo 119 del decreto Rilancio prevede che per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, la detrazione spetta nella misura riconosciuta per gli interventi previsti agli stessi commi 1 e 4 in relazione all’anno di sostenimento della spesa, fino ad un ammontare complessivo delle stesse spese non superiore a euro 48.000 e comunque nel limite di spesa di euro 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico.

La normativa, inoltre, stabilisce che per gli interventi di installazione di impianti a fonte rinnovabile realizzati sulle singole unità immobiliari dalle ONLUS che svolgono prestazioni di servizi sociosanitari e assistenziali e i cui membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscano alcun compenso o delle indennità di carica, il Superbonus si applica fino alla soglia di 200 kW con l’aliquota del 110% delle spese sostenute.

L’Agenzia chiarisce, inoltre, che la norma non indica che, ai fini della verifica della soglia limite di 200 kW, si debba tener conto di eventuali impianti preesistenti ma fa riferimento all’impianto installato, specificando che il limite massimo di spesa agevolabile di 96.000 euro va commisurato ”all’intero impianto”.

 

Riguardo al caso di specie, dunque, l’istante potrà fruire del Superbonus nella modalità alternativa dello ”sconto in fattura”, per l’installazione di un ulteriore impianto fotovoltaico di potenza nominale di 200 kW.

CCNL Portuali: siglata l’ipotesi accordo che prevede aumenti retributivi

L’accordo stabilisce incrementi retributivi, welfare, indennità di vacanza contrattuale e rivalutazione degli scatti di anzianità

In data 8 ottobre 2024, la Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-Trasporti hanno siglato, insieme alle associazioni datoriali Assotrasporti, Assiterminal, Assologistica e Fise Uniport e alla presenza di Ancip, un’ipotesi di accordo che riguarda le lavoratrici ed i lavoratori portuali, per un numero complessivo di 18mila unità. Il CCNL, scaduto il 31 dicembre 2023, si è rinnovato con decorrenza dal 1° gennaio 2024 e scadenza al 31 dicembre 2026. 

L’ipotesi prevede un aumento retributivo pari a 150,00 euro lordi mensili sul minimo conglobato (per i livelli diversi dal 4° livello) e 50,00 euro a titolo di Edr, come indicato nella tabella seguente.

Livello Valori retribuzione 2023 Minimo conglobato Totale Edr
7 1.460,01 141,00 1.601,00 50,00
6 1.625,20 144,00 1.769,00 50,00
5 1.703,44 147,00 1.850,00 50,00
4 1.804,96 150,00 1.955,00 50,00
3 1.920,84 153,00 2.074,00 50,00
2 2.076,80 156,00 2.233,00 50,00
1 2.229,03 159,00 2.388,00 50,00
Quadri imprese 2.383,74 162,00 2.546,00 50,00
Quadro B Adsp 2.432,94 166,00 2.599,00 50,00
Quadro A Adsp 2.681,80 169,00 2.851,00 50,00

È previsto, inoltre, un importo pari a 120,00 euro annui di welfare, di 600,00 euro a titolo di Una Tantum (di cui 350,00 euro lordi parte retributiva e 250,00 euro di welfare). A decorrere dal 1° novembre 2026, fermo restando il valore degli scatti di anzianità, occorre adeguare la rivalutazione degli scatti maturati in azienda con lo stesso meccanismo previsto per il personale delle Adsp. 
Gli importi pari a 200,00 euro, di cui sopra, verranno erogato con le seguenti modalità:
90,00 euro (40,00 euro MC + 50,00 Edr) a novembre 2024;
50,00 euro a dicembre 2025;
60,00 euro a dicembre 2026
L’Una Tantum di 600,00 euro, uguale per tutti i livelli, viene erogata nelle seguenti modalità:
– 150,00 euro quota retributiva + 50,00 euro welfare a novembre 2024;
– 100,00 euro retribuzione + 100,00 euro welfare a luglio 2025;
– 100,00 euro retribuzione + 100,00 euro welfare a luglio 2026. 

Inoltre, viene riconosciuta una giornata di ferie a partire dal 2025. Viene introdotta per questa vigenza contrattuale di un elemento di anticipo del futuro rinnovo (AFR) da corrispondersi a decorrere dal periodo di paga di luglio 2027, interamente riassorbibile dagli aumenti del successivo rinnovo (2027-2029), da corrispondersi solo nel caso in cui il successivo rinnovo del contratto non avvenisse entro il 1° luglio 2027. L’importo di questo aumento, qualora maturassero le suddette condizioni, è pari al 40% della variazione dell’indice IPCA prevista per l’anno 2027. Da gennaio 2028, qualora non sia intervenuto il rinnovo contrattuale, la suddetta percentuale passa dal 40 al 60% della variazione dell’indice IPCA prevista per l’anno 2027. 
Ora la parola passa alle lavoratrici ed ai lavoratori che devono esprimersi, mediante consultazioni, circa l’approvazione dell’ipotesi. 

Contribuzione in agricoltura: la sospensione d’ufficio dell’attività con soli operai a tempo determinato

Fornite indicazioni per consentire un puntuale aggiornamento delle posizioni contributive della Gestione contributiva agricola (INPS, circolare 9 ottobre 2024, n. 91).

L’INPS ha fornito indicazioni in materia di sospensione d’ufficio dell’attività con dipendenti per le posizioni contributive caratterizzate esclusivamente da operai a tempo determinato nel settore agricolo.

In effetti, per sospensione dell’attività con dipendenti si intende il periodo di tempo durante il quale il datore di lavoro cessa di avere in forza operai agricoli. Durante tale periodo il soggetto che svolge l’attività economica continua a esistere sotto il profilo fattuale e giuridico e può o meno svolgere attività di produzione (avvalendosi, per esempio, del contoterzismo), ma non ha contratti di lavoro in corso con operai agricoli.

Dato che l’assenza di operai in forza determina il venire meno dell’obbligo assicurativo e contributivo, il datore di lavoro iscritto alla Gestione contributiva agricola è tenuto a comunicare lo stato di “sospensione” entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento, ai sensi dell’articolo 5, comma 3 del D.Lgs. n. 375/1993.

Tuttavia, in considerazione delle particolari modalità produttive che caratterizzano molte imprese agricole che si avvalgono esclusivamente di operai a tempo determinato (su tutte le posizioni contributive associate al relativo codice fiscale oppure con riferimento a un solo CIDA), consistente nell’utilizzo discontinuo della forza lavoro nel corso dell’anno in relazione alla tipologia di orientamento colturale concretamente praticato, nell’Allegato n. 1 alla circolare INPS n. 88/2006 è stato precisato che: “Non integra la fattispecie della sospensione dell’attività, la condizione dell’azienda che assume manodopera a tempo determinato in uno o più trimestri nel corso dell’anno in relazione alle proprie esigenze aziendali”.

Per garantire un adeguato aggiornamento degli archivi della Gestione contributiva agricola, le posizioni CIDA esclusivamente utilizzate per la gestione degli adempimenti contributivi relativi ai soli operai a tempo determinato e connotate dalla mancanza, durante un intero anno civile (quindi dal mese di gennaio al mese di dicembre), di invio di flussi Uniemens-PosAgri e dall’assenza di contratti di lavoro attivi, devono essere poste d’ufficio nello stato di “Sospensione”.

In questo caso, la data di sospensione deve coincidere con il primo giorno successivo rispetto alla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro oppure, se posteriore, in via convenzionale, con la data dell’ultimo giorno dell’ultimo mese di competenza della dichiarazione Uniemens-PosAgri trasmessa.

Dopodiché, l’assunzione di un nuovo operaio agricolo su una posizione contributiva (CIDA) sospesa ne determina il cambio di stato da “Sospesa” a “Riattivata”.

L’acquisizione dell’informazione negli archivi della Gestione contributiva agricola è innescata da una denuncia di variazione del datore di lavoro, presentata attraverso il servizio “Iscrizione Azienda Agricola” presente nell’area riservata del portale istituzionale dell’INPS, che deve pervenire all’Istituto entro 30 giorni dall’assunzione ai sensi del citato articolo 5, comma 3 del D.Lgs. n. 375/1993.

 

 

CCNL Terme: sottoscritta l’ipotesi di accordo

Rinnovato il contratto di settore per i dipendenti delle aziende e dei centri benessere termali 

L’ 8 ottobre 2024 le Parti sociali Federterme Confindustria, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, hanno firmato l’ipotesi di rinnovo del contratto per gli oltre 15 mila addetti che lavorano all’interno delle aziende termali e dei centri benessere termali delle stesse aziende.
L’accordo, che decorre dal 1° ottobre 2024 e scadrà il 31 dicembre 2027, prevede un aumento economico complessivo a regime di 200,00 euro a livello IV e una massa salariale di oltre 6.400,00 euro nell’arco di vigenza contrattuale.
La prima quota di aumento salariale, pari a 60,00 euro viene erogata con la retribuzione di ottobre e la seconda quota, di 35,00 euro, con la retribuzione di dicembre 2026.
Inoltre, l’accordo prevede:
– di istituire, dal 1° gennaio 2025, un sistema di assistenza sanitaria integrativa per i dipendenti del settore termale;
– l’introduzione della malattia e dell’infortunio non sul lavoro tra le materie oggetto di contrattazione di II livello;
– il riconoscimento della maturazione dei ratei di ferie, riposi per riduzione dell’orario, ex festività, tredicesima mensilità e quattordicesima mensilità durante i periodi di congedo parentale;
– aggiornamento dell’articolo in tema di pari opportunità e di contrasto alla violenza e alle molestie e supporto alle donne vittime di violenza;
– istituzione di tavoli tecnici volti ad analizzare in modo proattivo i vari istituiti contrattuali.

Le indicazioni dell’Agenzia delle entrate sul “Bonus Natale”

Pubblicate le indicazioni dell’Agenzia delle entrate sul “Bonus Natale”, un’indennità a favore dei lavoratori dipendenti che si trovano in particolari condizioni economiche e familiari, individuati sulla base di specifici criteri (Agenzia delle entrate, circolare 10 ottobre 2024, n. 19/E). 

L’articolo 2-bis del D.L. n. 113/2024, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 143/2024 (cosiddetto Decreto Omnibus), ha stabilito che, nelle more dell’introduzione del regime fiscale sostitutivo previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera a), n. 2.4), della Legge delega, venga erogata, una tantum per l’anno 2024, un’indennità di importo pari a 100 euro, rapportata al periodo di lavoro, a favore dei lavoratori dipendenti in possesso di alcuni requisiti di reddito e familiari. 

 

Tre sono i requisiti necessari per i dipendenti che intendono richiedere il bonus:

  • avere nel 2024 un reddito complessivo non superiore a 28mila euro;

  • avere sia il coniuge sia (almeno) un figlio fiscalmente a carico;

  • avere “capienza fiscale”, ovvero un’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente di importo superiore a quello della detrazione per lavoro dipendente.

Con riguardo al limite dei 28mila euro, la circolare chiarisce che non concorre al calcolo il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze. Quanto invece al secondo requisito, il documento precisa che occorre avere il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato, entrambi (coniuge e figlio) fiscalmente a carico. In presenza di un nucleo familiare monogenitoriale, il bonus è riconosciuto al dipendente con almeno un figlio fiscalmente a carico.

 

Per ottenere il bonus, il lavoratore dipendente deve presentare al datore di lavoro una richiesta scritta in cui dichiara di averne diritto, indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli fiscalmente a carico (o dei soli figli in caso di nucleo familiare monogenitoriale).

In particolare, il dipendente è tenuto a comunicare, tramite autocertificazione, di possedere i requisiti di reddito e familiari previsti dalla norma.

 

Il documento di prassi, infine, fornisce istruzioni ai sostituti d’imposta che dovranno erogare il bonus, spiegando che l’importo dovrà essere parametrato ai giorni di lavoro e non cambierà in base al tipo di contratto (es. a tempo determinato o indeterminato) o all’articolazione dell’orario di lavoro (es. part-time).

Il sostituto d’imposta dovrà riconoscere l’indennità insieme alla tredicesima mensilità e potrà, poi, recuperare le somme sotto forma di credito da utilizzare in compensazione.